LA FINANZIARIA 2008 E I TURNI DI LAVORO IN SANITA’
L’articolo 3 comma 85 della legge 24 dicembre 2007 n. 244 (finanziaria 2008) ha recato un
bel “regalino di Natale” al personale del SSN (medici, infermieri, biologi, tecnici di laboratorio,
tecnici di radiodiagnostica, ostetriche, veterinari). Detto comma recita testualmente: “All’articolo
17 del decreto legislativo 8 aprile 2003, n. 66, è aggiunto, in fine, il seguente comma: 6-bis. Le
disposizioni di cui all’articolo 7 non si applicano al personale del ruolo sanitario del Servizio
sanitario nazionale, per il quale si fa riferimento alle vigenti disposizioni contrattuali in materia di
orario di lavoro, nel rispetto dei principi generali della protezione della sicurezza e della salute dei
lavoratori.”
Con queste poche righe la legge finanziaria cancella di fatto il recepimento delle normative europee
in tema di riposo giornaliero, discriminando gli operatori della sanità pubblica rispetto a quelli di
tutti gli altri settori. A medici, infermieri etc. etc., infatti, non potrà più essere applicato il dettato
dell’art. 7 del D. Lgs. N. 66 del 2003 che riportiamo:” Fermo restando la durata normale dell’orario
settimanale, il lavoratore ha diritto a undici ore di riposo consecutivo ogni ventiquattro ore. Il riposo
giornaliero deve essere fruito in modo consecutivo fatte salve le attività caratterizzate da periodi di
lavoro frazionati durante la giornata”.
L’effetto di questo comma della finanziaria sugli orari di servizio del personale del SSN è
devastante. In pratica, ove applicata, questa disposizione potrebbe permettere alle aziende sanitarie
di programmare turni di lavoro consecutivi anche di 24 ore!
Ma perché nella legge finanziaria si è ritenuto di dover inserire siffatto comma? L’impressione è
che tutto nasca dalle gravi carenze degli organici del SSN e dalla conseguente sistematica
violazione, da parte delle aziende sanitarie pubbliche, della normativa europea citata, nonché dalle
frequenti, salate sanzioni pecuniarie comminate alle stesse dagli uffici ispettivi delle direzioni
provinciali del lavoro. Quello che colpisce particolarmente è che si è giunti a questo provvedimento
a seguito di un ampio consenso politico bipartisan, come appare dall’esame dei recenti lavori delle
commissioni parlamentari. In Italia ci si divide su tutto, ma quando si è trattato di risolvere il
problema della carenza di personale l’intesa è stata facile: gli organici sono ridotti? Facciamo
lavorare di più quelli in servizio! Semplice.
Si tratta di una norma che non esitiamo a definire vergognosa, che tende a pregiudicare il recupero
psicofisico e la salute dell’operatore e che, soprattutto, aumenta il rischio per i pazienti nei pronto
soccorso e nelle corsie degli ospedali italiani. Un provvedimento che segna il “de profundis” della
credibilità delle politiche, sbandierate ai quattro venti, volte ad accrescere la sicurezza negli
ospedali italiani.
Per fortuna qualcuno si è recentemente accorto dell’enormità del provvedimento adottato e ha
proposto un emendamento, contenuto nel decreto milleproroghe (art. 24 bis.) già approvato dalla
prima commissione della Camera (affari costituzionali) e dalla quinta (bilancio), che, se giungesse
alla definitiva approvazione di Camera e Senato, come si ritiene probabile, consentirebbe di
posticipare al primo gennaio 2009 l'applicazione del contestato comma della Finanziaria 2008. Lo
slittamento di un anno permetterebbe di concordare nel prossimo contratto una norma che rispetti il
diritto al riposo, così come garantito in Europa . Ma - c’è sempre un ma - che previsioni possiamo
fare circa la prossima attività parlamentare stante l’attuale crisi politica?
Per quanto riguarda il Sindacato Professionisti Emergenza Sanitaria (SPES), qualora non venisse
trovata una chiara soluzione a questo triste pastrocchio, non esiteremo a ricorrere alla Corte di
Giustizia Europea.
Dott. Massimo Magnanti, Segretario Generale SPES

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