http://www.migep.it/doc//2010/Analisi%20sul%20fabbisogn,17 e un valore massimo di 0,24. Su 324 posti letto ha individuato un fabbisogno di
oss pari a 82 unità. Avendo in servizio 38 unità di oss intende formare ulteriori 44 unità
e successivamente compatibile con le risorse economiche intende portare il fabbisogno
di oss a 244 per 1020 posti letto.
¸ L’Azienda Sanitaria Locale Bat – Andria presenta una proiezione con un modello
organizzativo a seconda dell’organizzazione dipartimentale con riferimento al reale
fabbisogno assistenziale per posto letto individuando aree di degenza con almeno
quattro livelli di complessità: bassa, media, alta, intensiva.
¸ L’istituto Clinica di Perfezionamento Milano comunica che la percentuale del personale
Oss al personale infermieristico è calcolato sulla dotazione organica autorizzata, in
coerenza ai budget economico assegnato e nel rispetto dei fabbisogni approvati dalla
Direzione Generale Sanità Della Regione Lombardia annualmente.
¸ La Casa di Cura Poggio del Sole (Arezzo) non prevede l’utilizzo dell’operatore socio
sanitario nella propria pianta organica. ¸ L’istituto Ospitalieri di Cremona rileva una percentuale di personale pari al 30%
(1 oss per 3 infermieri) con circa 170 unità di oss al 31 maggio 2010 per
arrivare a 210 unità
¸ L’Unità sanitaria locale di Pescara riferisce che la sua pianta organica di oss è di 190
salvo variazioni nel caso di modifica di detta dotazione organica.
¸ L’azienda di Rieti ha previsto un fabbisogno di 167 oss pari al 22% del totale degli
infermieri impiegati su normativa Regionale 424 del 14 luglio 2006.
¸ L’Istituto Clinico HUMANITAS (Milano) ha ritenuto che la percentuale di operatori
socio sanitari in relazione al personale infermieristico sia pari al 25% corrispondente a
132 unità in previsione del Budget 2010
¸ L’azienda ULSS 15 di Padova riferisce di rispettare l’obiettivo della delibera regionale
3093/2006 (3 infermieri per ogni oss), riscontrando una partecipazione di candidati più
che adeguata alle esigenze in sede di procedure selettive per l’assunzione di oss sia a
tempo determinato che determinato.
Alcuni dati significativi
Università di Padova Emilia Romagna - personale attualmente presente suddivisi per:
Aree Posti letto Infermieri
assunti
Infermieri
presenti
OSS
assunti
OSS
presenti
medicina 590 354,52 314,13 207.41 194.41
critica 115 249.6 252.6 106.12 101.12
lungodegenze 112 64.22 59.22 50.22 47.22
chirurgia 346 301.33 266.33 67.36 62.36
Fondazione Don Gnocchi Milano
Unità operativa infermieri Oss
Riabilitazione specialistica 1 1
Centro diurno continuo 1 4
Centro diurno disabili 1 4
Residenza sanitaria disabili 1 2
Azienda Sanitaria Locale Andria
AREA DI DEGENZA INFERMIERE/POSTI LETTO OSS/POSTI LETTO
Bassa Complessità 1/5 1/10
Media Complessità 1/4 1/8
Alta Complessità 1/3 1/6
Intensiva 1/1 1/4 A S.L TO2
Strutture Dato ottimale infermieri Dato ottimale oss
Medicina di base 55% 45%
Specialità mediche 60% 40%
Terapie intensive e semi
intensive
70% 30%
Strutture chirurgiche 60% 40%
Azienda sanitaria locale 2 Umbria rappresenta cinque strutture ospedalieri, un Centro di
Riabilitazione Intensiva, un servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, una RSA, due Ospedali di
Distretto, un Hospice, tre Residenze Protette e due Poliambulatori Specialistici
Strutture n. Infermieri n. OSS
Ospedale 1 116 25 21%
Ospedale 2 55 14 25%
Ospedale 3 75 22 29%
Ospedale 4 87 15 17%
Ospedale 5 43 16 37%
RSA 13 19 146%
HOSPICE 8 9 112%
SPDC 29 6 20%
OSP. DISTRETTO 1 6 9 150%
OSP. DISTRETTO 2 6 8 133,3%
Residenza Protetta 1 9 25 277%
Residenza Protetta 2 9 19 211%
Residenza Protetta 3 3 19 633%
Centro Riabilitazione 9 14 155,5%
Poliambulatori 27 4 15%
INRCA tabella minutaggio standard minimi di assistenza OSS
Igiene intima
Almeno una volta nelle 24 ore
e ogni volta che necessita
Igiene completa nel paziente
allettato
Una volta alla settimana
E ogni volta che necessita
Riordino carrelli igiene
Sei volte nelle 24 ore
Cambio biancheria e
rifacimento letto
Due volte nelle 24 ore
Cambio pannoloni i pazienti
con incontinenza
fecale/urinaria
2 volte per turno
Stoccaggio biancheria
Una volta nelle 24 ore
Igiene cavo orale
Due volte nelle 24 ore
Cambio medicazioni lesioni da
de cubito sacrali 1° - 2°
Una volta nelle 24 ore
Idratazione per os in pazienti
non autonomi
Minimo 4 volte a turno
Igiene capelli
Una volta alla settimana
Cambio medicazioni lesioni da
decubito non sacrali
Una volta nelle 48 ore
Cambio di posizione nei
pazienti non collaboranti
dodici volte nelle 24 ore INRCA tabella minutaggio dell’azione diretta e indiretta
Natura
dell’azione
della cura
diretta
Livello di
assistenza
supervisione
Aiuto parziale Aiuto totale Numero di
operatori
necessari
Tempo
unitario
necessario
Igiene intima x 1 15’
Igiene intima x 1 10’
Igiene intima x 2 15’
Igiene orale x 1 10’
Igiene orale x 1 20’
Igiene testa x 1 25’
Igiene testa x 2 25’
Bagno totale
in sedia
x 40’
Bagno totale
in vasca
x 2 60’
Cambio
biancheria e
rifacimento
letto occupato
2 15’
Cambio
biancheria e
rifacimento
letto libero
2 7’
Cambio
medicazione
lesioni da
decubito 1°-2°
2 10’
Cambio di
posizione
2 10’
Stoccaggio
biancheria
1 20’
Chiusura dei
contenitori
rifiuti speciali
5’
Assistenza al
pasto per
paziente
1 15’
Riordino
carrelli igiene
1 20’
Azienda sanitaria locale Novara intende raggiungere un incremento del 20% per arrivare a
un madia di 1 oss ogni 3 infermieri su una assistenza diretta e indiretta.
Livello assistenza di base N° 2 infermieri N° 1 oss
Livello assistenziale medio N° 2 infermieri N° 1 oss
Livello assistenziale elevato N° 3 infermieri N° 1 oss
Livello assistenziale intensivo N° 4 infermieri N° 1 oss schema della struttura aziendale (Massa Carrara USL 11)
Unità
operative
Minuti di
assistenza in
24 h
Posti letto OSS Infermieri % del
personale oss
in relazione
all’infermiere
Terapia
intensiva
700 16 3 43 26%
Terapia sub
intensiva
350 16 6 17 6%
Area medica 180 44 12 21 52%
Area
chirurgica
180 40 12 18 13%
Degenza post
acuta
130 38 8 13 39%
Azienda Sanitaria Piacenza Regione Emilia Romagna Direzione Generale Sanità e Politiche
Sociali. Determinazione dei fabbisogni formativi dell’operatore socio sanitario. Stima di
numero di professionisti presenti alla fine di ciascun anno. Questi parametri sono le
valutazioni tra l’andamento dei numeri di cessazione rilevate negli ultimi anni e quelle che
saranno le cessazioni per limiti di età nei prossimi sei anni
210 2011 2012 2013 2014 2015
217 217 217 217 217 217
9 9 9 9 9
6 6 6 6
8 8 8
3 3
-
Totale 243 243 240 232 226 217
Stock programmato sull’effettivo fabbisogno
255 255 258 260 260 260
Stima di numero di professionisti in uscita negli anni
Oltre il 2015 217
Nel 2015 9
Nel 2014 6
Nel 2013 8
Nel 2102 3
Nel 2011 0
Nel 2010 1
Totale al
31/12/09
244 AUSL di Reggio Emilia
proiezione del fabbisogno di operatori socio sanitari per ogni anno di 281 operatori fino al
2014, attualmente in servizio 221
2009 2010 2011 2012 2013 2014
210 210 210 210 210 210
4 4 4 4 4
- - - -
3 3 3
- -
1
Totale 218 217 217 214 214 210
Stock programmato sull’effettivo fabbisogno
281 281 281 281 281 281
Stima di numero di professionisti in uscita negli anni
Oltre il 2015 210
Nel 2015 4
Nel 2014 0
Nel 2013 3
Nel 2102 0
Nel 2011 1
Nel 2010 3
Totale al
31/12/08
221
Si rileva come l’identificazione del fabbisogno non possa derivare solo da una proporzione
matematica ma dovrebbe essere rapportata alle caratteristiche assistenziali ed alle relative branche,
come prevedono le indicazioni bibliografiche e la normativa di riferimento.
Conclusioni
· In merito alla domanda se il numero di 100 mila O.S.S. formati sono attendibili?
Analizzando i parametri forniti dalle regioni e i parametri forniti dalle aziende si rileva che
la formazione non sia proporzionale al reale fabbisogno.
Si registra inoltre un cospicuo numero di O.S.S. formati da enti non accreditati. Ciò
contribuisce ad incrementare la sproporzione esistente tra reale fabbisogno e operatori formati.
Si segnala inoltre che la formazione e le modalità di svolgimento della stessa sono
estremamente differenziate da regione e regione.
Riteniamo, quindi, che il dato di oltre 100 mila O.S.S. formati possa essere attendibile.
· In merito alla domanda se i 100 mila O.S.S. è un dato in linea con il fabbisogno
sanitario?
Dalla ricerca condotta, si rileva che i 100 mila O.S.S. non sono in linea con il fabbisogno
sanitario. Si evidenzia che il numero dei corsi assegnati e il numero degli operatori formati sulla
base del piano annuale di formazione non tiene del reale fabbisogno. · In merito alla domanda quanti O.S.S. sono in organico nelle strutture sanitarie
e socio assistenziali?
Dalla ricerca condotta è emerso che l’inserimento dell’operatore socio sanitario non possa
essere identico per tutte le U.O. Su indicazione delle delibere regionali e del DM 13/9/88, le
strutture determinano una dotazione organica minima di operatori socio sanitari che oscilla
dallo 0,14 % al 52% rispetto all’infermiere con un rapporto di 3:1. (3 infermieri e un O.S.S.) o 1:4
(un infermiere e quattro O.S.S);
· Qual’è il numero di O.S.S. da formare secondo il giudizio del tavolo di lavoro?
Analizzando tutti i parametri dalla formazione al fabbisogno delle aziende si rileva un
numero superiore di O.S.S. formati per ogni regione.
Ai fini della determinazione del parametro ottimale, e quindi della individuazione del
numero di O.S.S. da formare sulla base dell’effettivo bisogno occorre preliminarmente ridurre gli
istituti di formazione ed effettuare un continuo monitoraggio di modo che possa essere garantito il
rapporto tra O.S.S. formati e reale fabbisogno. Occorre inoltre che la dotazione organica
corrisponda ai revisionati modelli organizzativi e che si superi il modello funzionale.
Su quale parametro ci si può basare?
E difficile dire quanti O.S.S. servono se non vi sono parametri certi su cui basarsi in maniera
inequivocabile .
Comunque si ritiene e che il numero ottimale di O.S.S. da formare all'anno a livello nazionale
sia di circa 2400;
Nel definire il numero ottimale abbiamo suddiviso i vari parametri forniti dalle aziende e
dalle regioni, si è cercato di calcolare una media tra la Valle d’Aosta (600 O.S.S. formati), la
Lombardia (28 mila O.S.S. formati) e la Basilicata di (1.388 O.S.S. formati) con una media di 200
O.S.S. per ogni regione.
Quali sono le attività che vengono richieste e svolte effettivamente?
In molte aziende gli O.S.S. provvedono a somministrare farmaci. All'uopo nelle aziende vengono
stabiliti i criteri relativi alla somministrazione di farmaci ad es. per l'effettuazione di terapia
iniettiva, intramuscolare, insulinica ecc. È necessario soffermarsi sulla complessità dei bisogni di
assistenza del paziente e le criticità relative all'applicazione degli allegati A – B.
Il cambiamento è possibile, ma occorre attivare un processo culturale importante che si fonda su un
nuovo sistema di valori, il funzionamento di un qualsiasi reparto ospedaliero non può essere
analizzato solamente in termini di ruoli direttivi e ruoli subordinati o di contenuto delle singole
mansioni. Perché gli O.S.S. si stanno occupando sempre più dell’assistenza diretta ai pazienti, dalla
cura alla riabilitazione, sopperendo alla carenza infermieristica, garantendo la continuità
assistenziale anche nei servizi assistenziali sul territorio.
Uno degli aspetti vincolanti per l’infermiere, per decidere se l’operatore di supporto può agire da
solo, è dato dall’assenza di spazi di discrezionalità nello svolgimento dei compiti attribuiti. Infatti,
la responsabilità di queste figure sta nella corretta esecuzione del compito, ma non nel
ragionamento clinico, in quanto sono formati per supportare l’infermiere, non per sostituirlo.
Bisogna individuare i criteri delle attività attribuibili all’O.S.S. (giusto compito – giuste circostanze
– giuste direttive e comunicazioni). Quali sono le lacune esistenti alla formazione oss?
Si mette in rilievo l’importanza di alcuni concetti: la normativa dell’esercizio professionale, la
formazione dell’O.S.S. e la responsabilità infermieristica.
Sulla base di quanto è emerso si chiede di rivedere il sistema di formazione degli O.S.S. E si
propone di istituire un programma di formazione di due anni attraverso un istituto professionale
(istituto tecnico sanitario o istituto socio sanitario) specializzato per le professioni sanitarie e
sociali. Riteniamo quindi che la formazione O.S.S. debba essere svolta con maturità professionale,
sanitaria e sociale, svolgendo stage presso le strutture a contatto diretto con il paziente, costruendo
quel rapporto di fiducia essenziale con verifiche semestrali.
Con la maturità professionale sanitaria e sociale potrebbe continuare la formazione per diventare
infermiera o sbocchi professionali nel campo socio sanitario, dai bambini, dalla geriatria, agli
anziani, ai disabili.
Sulla complessità assistenziale dobbiamo chiederci:
v Quali e quante risorse professionali debbano essere messe in campo affinché l’infermiere
possa dedicarsi prioritariamente a quello che è il suo mandato istituzionale( rilevare bisogni,
pianificare processi assistenziali, avvalersi del personale di supporto, garantire il risultato)?
v Quali e quante risorse professionali devono essere messe in campo per un’assistenza di
qualità?
v Quali e quante risorse professionali devono essere mese in campo affinché i cittadini
possano avere un’efficace risposta al loro bisogno d’assistenza infermieristica?
Verbania 28 settembre 2010 La segreteria migepo%20oss.pdf
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