giovedì 27 gennaio 2011

http://www.migep.it/doc//2010/Analisi%20sul%20fabbisogn,17 e un valore massimo di 0,24. Su 324 posti letto ha individuato un fabbisogno di 
oss pari a 82 unità. Avendo in servizio 38 unità di oss intende formare ulteriori 44 unità 
e successivamente compatibile con le risorse economiche intende portare il fabbisogno 
di oss a 244 per 1020 posti letto. 
¸ L’Azienda Sanitaria Locale Bat – Andria presenta una proiezione con un modello 
organizzativo a seconda dell’organizzazione dipartimentale con riferimento al reale 
fabbisogno assistenziale per posto letto individuando aree di degenza con  almeno 
quattro livelli di complessità: bassa, media, alta, intensiva.
¸ L’istituto Clinica di Perfezionamento Milano comunica che la percentuale del personale 
Oss al personale infermieristico è calcolato sulla dotazione organica autorizzata, in 
coerenza ai budget economico assegnato e nel rispetto dei fabbisogni approvati dalla 
Direzione Generale Sanità Della Regione Lombardia annualmente.  
¸ La Casa di Cura Poggio del Sole (Arezzo) non prevede l’utilizzo dell’operatore socio 
sanitario nella propria pianta organica. ¸ L’istituto Ospitalieri di Cremona  rileva una percentuale di personale pari al 30% 
(1 oss per 3 infermieri)  con circa  170 unità di oss al 31 maggio 2010 per 
arrivare a 210 unità 
¸ L’Unità sanitaria locale di Pescara  riferisce che la sua pianta organica di oss è di 190 
salvo variazioni nel caso di modifica di detta dotazione organica. 
¸ L’azienda di Rieti ha previsto un fabbisogno di 167 oss pari al 22% del totale degli 
infermieri impiegati su normativa Regionale 424 del 14 luglio 2006. 
¸ L’Istituto Clinico HUMANITAS (Milano) ha ritenuto che la percentuale di operatori 
socio sanitari in relazione al personale infermieristico sia pari al 25% corrispondente a 
132 unità in previsione del Budget 2010   
¸ L’azienda ULSS 15 di  Padova  riferisce di rispettare l’obiettivo della delibera regionale 
3093/2006 (3 infermieri per ogni oss), riscontrando una partecipazione di candidati più 
che adeguata alle esigenze in sede di procedure selettive per l’assunzione di oss sia a 
tempo determinato che determinato. 
Alcuni dati significativi 
Università di Padova  Emilia Romagna - personale attualmente presente suddivisi per: 
Aree Posti letto Infermieri 
assunti 
Infermieri 
presenti 
OSS 
assunti 
OSS 
presenti 
medicina 590 354,52 314,13 207.41 194.41 
critica 115 249.6 252.6 106.12 101.12 
lungodegenze 112 64.22 59.22 50.22 47.22 
chirurgia 346 301.33 266.33 67.36 62.36 
    
Fondazione Don Gnocchi Milano 
Unità operativa infermieri Oss 
Riabilitazione specialistica 1 1 
Centro diurno continuo 1 4 
Centro diurno disabili 1 4 
Residenza sanitaria disabili 1 2 
Azienda Sanitaria Locale  Andria  
AREA DI DEGENZA  INFERMIERE/POSTI LETTO OSS/POSTI LETTO 
Bassa Complessità 1/5 1/10 
Media Complessità 1/4 1/8 
Alta Complessità 1/3 1/6 
Intensiva  1/1 1/4 A S.L TO2 
Strutture  Dato ottimale infermieri Dato ottimale oss 
Medicina di base 55% 45% 
Specialità mediche 60% 40% 
Terapie intensive e semi 
intensive 
70% 30% 
Strutture chirurgiche 60% 40% 
Azienda sanitaria locale 2 Umbria rappresenta cinque strutture ospedalieri, un Centro di 
Riabilitazione Intensiva, un servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura, una RSA, due Ospedali di 
Distretto, un Hospice, tre Residenze Protette e due Poliambulatori  Specialistici 
Strutture n. Infermieri n. OSS 
Ospedale 1 116 25       21% 
Ospedale 2 55 14       25% 
Ospedale 3 75 22       29% 
Ospedale 4 87 15       17% 
Ospedale 5 43 16       37% 
RSA 13 19       146% 
HOSPICE 8 9         112% 
SPDC 29 6          20% 
OSP. DISTRETTO 1 6 9        150% 
OSP. DISTRETTO 2 6 8        133,3% 
Residenza Protetta 1 9 25      277% 
Residenza Protetta 2 9 19      211% 
Residenza Protetta 3 3 19      633% 
Centro Riabilitazione 9 14      155,5% 
Poliambulatori 27 4        15% 
INRCA tabella minutaggio standard minimi di assistenza OSS 
Igiene intima 
Almeno una volta nelle 24 ore 
e ogni volta che necessita 
Igiene completa nel paziente 
allettato 
Una volta alla settimana 
E ogni volta che necessita 
Riordino carrelli igiene  
Sei volte nelle 24 ore 
Cambio biancheria e 
rifacimento letto 
Due volte nelle 24 ore 
Cambio pannoloni i pazienti 
con incontinenza 
fecale/urinaria 
2 volte per turno 
Stoccaggio biancheria 
  
Una volta nelle 24 ore 
Igiene cavo orale 
Due volte nelle 24 ore 
Cambio medicazioni lesioni da 
de cubito sacrali 1° - 2° 
Una volta nelle 24 ore 
Idratazione per os in pazienti 
non autonomi 
Minimo 4 volte a turno 
Igiene capelli 
Una volta alla settimana 
Cambio medicazioni lesioni da 
decubito non sacrali 
Una volta nelle 48 ore 
Cambio di posizione nei 
pazienti non collaboranti  
dodici volte nelle 24 ore INRCA tabella minutaggio dell’azione diretta e indiretta  
Natura 
dell’azione 
della cura 
diretta 
Livello di 
assistenza 
supervisione 
Aiuto parziale Aiuto totale Numero di 
operatori 
necessari 
Tempo 
unitario 
necessario 
Igiene intima x   1 15’ 
Igiene intima  x  1 10’ 
Igiene intima   x 2 15’ 
Igiene orale  x  1 10’ 
Igiene orale   x 1 20’ 
Igiene testa  x  1 25’ 
Igiene testa   x 2 25’ 
Bagno totale 
in sedia 
 x   40’ 
Bagno totale 
in vasca 
  x 2 60’ 
Cambio 
biancheria e 
rifacimento 
letto occupato 
   2 15’ 
Cambio 
biancheria e 
rifacimento 
letto libero 
   2 7’ 
Cambio 
medicazione 
lesioni da 
decubito 1°-2° 
   2 10’ 
Cambio di 
posizione 
   2 10’ 
Stoccaggio 
biancheria 
   1 20’ 
Chiusura dei 
contenitori  
rifiuti speciali 
    5’ 
Assistenza al 
pasto per 
paziente 
   1 15’ 
Riordino 
carrelli igiene  
   1 20’ 
Azienda sanitaria  locale Novara intende raggiungere un incremento del 20% per arrivare a 
un madia di 1 oss ogni 3 infermieri su una assistenza diretta e indiretta. 
Livello assistenza di base N° 2 infermieri N° 1 oss  
Livello assistenziale medio N° 2 infermieri N° 1 oss 
Livello assistenziale elevato N° 3 infermieri N° 1 oss 
Livello assistenziale intensivo N° 4 infermieri N° 1 oss schema della struttura aziendale (Massa Carrara USL 11)  
Unità 
operative 
Minuti di 
assistenza in 
24 h 
Posti letto OSS Infermieri % del 
personale oss 
in relazione 
all’infermiere 
Terapia 
intensiva 
700 16 3 43 26% 
Terapia sub 
intensiva 
350 16 6 17 6% 
Area medica 180  44 12 21 52% 
Area 
chirurgica 
180 40 12 18 13% 
Degenza post 
acuta 
130 38 8 13 39% 
  
 Azienda Sanitaria Piacenza Regione Emilia Romagna Direzione Generale Sanità e Politiche 
Sociali. Determinazione dei fabbisogni formativi dell’operatore socio sanitario. Stima di 
numero di professionisti presenti alla fine di ciascun anno. Questi parametri sono le 
valutazioni tra l’andamento dei numeri di cessazione rilevate negli ultimi anni e quelle che 
saranno le cessazioni per limiti di età nei prossimi  sei anni   
210 2011 2012 2013 2014 2015 
217 217 217 217 217  217 
9 9 9 9  9 
6 6 6  6 
8 8 8 
3 3 
 -
Totale  243 243 240 232 226 217 
Stock programmato sull’effettivo fabbisogno 
255 255 258 260 260 260 
Stima di numero di professionisti in uscita negli anni 
Oltre il 2015 217 
Nel 2015 9 
Nel 2014 6 
Nel 2013 8 
Nel 2102 3 
Nel 2011 0 
Nel 2010 1 
Totale al  
31/12/09 
244 AUSL di Reggio Emilia 
 proiezione del fabbisogno di operatori socio sanitari per ogni anno di 281 operatori fino al 
2014, attualmente in servizio 221 
2009 2010 2011 2012 2013 2014 
210 210 210 210 210  210 
4 4 4 4  4 
 -  - - -
3 3 3 
 - -

Totale  218 217 217 214 214 210 
Stock programmato sull’effettivo fabbisogno 
281 281 281 281 281 281 
Stima di numero di professionisti in uscita negli anni 
Oltre il 2015 210 
Nel 2015 4 
Nel 2014 0 
Nel 2013 3 
Nel 2102 0 
Nel 2011 1 
Nel 2010 3 
Totale al  
31/12/08 
221 
   
Si rileva come l’identificazione del fabbisogno non possa derivare solo da una proporzione 
matematica ma dovrebbe essere rapportata alle caratteristiche assistenziali ed alle relative branche, 
come prevedono le indicazioni bibliografiche e la normativa di riferimento.  
Conclusioni  
· In merito alla domanda se il numero di 100 mila O.S.S. formati sono attendibili?  
 Analizzando i parametri forniti dalle regioni e i parametri forniti dalle aziende si rileva che 
la formazione non sia proporzionale al  reale fabbisogno.  
 Si registra inoltre un cospicuo numero di O.S.S. formati da enti non accreditati. Ciò 
contribuisce ad incrementare la sproporzione esistente tra reale fabbisogno e operatori formati.  
 Si segnala inoltre che la formazione e le modalità di svolgimento della stessa sono 
estremamente differenziate da regione e regione. 
 Riteniamo, quindi, che il dato di oltre 100 mila O.S.S. formati possa essere attendibile. 
· In merito alla domanda se i 100 mila O.S.S. è un dato in linea con il fabbisogno 
sanitario?   
 Dalla ricerca condotta, si rileva che i 100 mila O.S.S. non sono in linea con il fabbisogno 
sanitario. Si evidenzia che il numero dei corsi assegnati e il numero degli operatori formati sulla 
base del piano annuale di formazione non tiene del reale fabbisogno.  · In merito alla domanda quanti O.S.S. sono in organico nelle strutture sanitarie 
e socio assistenziali? 
 Dalla ricerca condotta è emerso che l’inserimento dell’operatore socio sanitario non possa 
essere identico per tutte le U.O.  Su indicazione delle delibere regionali e del DM 13/9/88, le 
strutture determinano una dotazione organica minima di operatori socio sanitari che oscilla  
dallo 0,14 % al 52% rispetto all’infermiere con un rapporto di 3:1. (3 infermieri e un O.S.S.) o 1:4 
(un infermiere e quattro O.S.S); 
· Qual’è il numero di O.S.S. da formare  secondo il giudizio del tavolo di lavoro? 
 Analizzando tutti i parametri dalla formazione al fabbisogno delle aziende si rileva un 
numero superiore di O.S.S. formati per ogni regione.  
 Ai fini della determinazione del parametro ottimale, e quindi della individuazione del 
numero di O.S.S. da formare sulla base dell’effettivo bisogno occorre preliminarmente ridurre gli 
istituti di formazione ed effettuare un continuo monitoraggio di modo che possa essere garantito il 
rapporto tra O.S.S. formati e reale fabbisogno. Occorre inoltre che la dotazione organica 
corrisponda ai revisionati modelli organizzativi e che si superi il modello funzionale.  
Su quale parametro ci si può basare? 
          E difficile dire quanti O.S.S. servono se non vi sono parametri certi su cui basarsi in maniera 
inequivocabile . 
          Comunque si ritiene e che il numero ottimale di O.S.S. da formare all'anno a livello nazionale 
sia di circa 2400; 
          Nel definire il numero ottimale abbiamo suddiviso i vari parametri forniti dalle aziende e 
dalle regioni, si è cercato di calcolare una media tra la Valle d’Aosta (600 O.S.S. formati), la 
Lombardia (28 mila O.S.S. formati) e la Basilicata  di (1.388 O.S.S. formati) con una media di 200 
O.S.S. per ogni regione.  
Quali sono le attività che vengono richieste e svolte effettivamente? 
In molte aziende gli O.S.S. provvedono a somministrare farmaci. All'uopo nelle aziende vengono 
stabiliti i criteri relativi alla somministrazione di farmaci ad es. per l'effettuazione di terapia 
iniettiva, intramuscolare, insulinica ecc. È necessario soffermarsi sulla complessità dei bisogni di 
assistenza del paziente e le criticità relative all'applicazione degli allegati A – B. 
Il cambiamento è possibile, ma occorre attivare un  processo culturale importante che si fonda su un 
nuovo sistema di valori, il funzionamento di un qualsiasi reparto ospedaliero non può essere 
analizzato solamente in termini di ruoli direttivi e ruoli subordinati o di contenuto delle singole 
mansioni. Perché gli O.S.S. si stanno occupando sempre più dell’assistenza diretta ai pazienti, dalla 
cura alla riabilitazione, sopperendo alla carenza infermieristica, garantendo la continuità 
assistenziale anche nei servizi assistenziali sul territorio. 
Uno degli aspetti vincolanti per l’infermiere, per decidere se l’operatore di supporto può agire da 
solo, è dato dall’assenza di spazi di discrezionalità nello svolgimento dei compiti attribuiti. Infatti, 
la responsabilità di queste figure sta nella corretta esecuzione del compito, ma non nel 
ragionamento clinico, in quanto sono formati per supportare  l’infermiere, non per sostituirlo. 
Bisogna individuare i criteri delle attività attribuibili all’O.S.S. (giusto compito – giuste circostanze 
– giuste direttive e comunicazioni). Quali sono le lacune esistenti alla formazione oss? 
Si mette in rilievo l’importanza di alcuni concetti: la normativa dell’esercizio professionale, la 
formazione dell’O.S.S. e la responsabilità infermieristica. 
Sulla base di quanto è emerso si chiede di rivedere il sistema di formazione degli O.S.S. E si 
propone di istituire un programma di formazione di due anni  attraverso un istituto professionale 
(istituto tecnico sanitario o istituto socio sanitario) specializzato per le professioni sanitarie e 
sociali. Riteniamo quindi che la formazione O.S.S. debba essere svolta con maturità professionale, 
sanitaria e sociale, svolgendo stage presso le strutture a contatto diretto con il paziente, costruendo 
quel rapporto di fiducia essenziale con verifiche semestrali. 
Con la maturità professionale sanitaria e sociale potrebbe continuare la formazione per diventare 
infermiera o sbocchi professionali nel campo socio sanitario, dai bambini, dalla geriatria, agli 
anziani, ai disabili. 
Sulla complessità assistenziale dobbiamo chiederci: 
v Quali e quante risorse professionali debbano essere messe in campo affinché l’infermiere 
possa dedicarsi prioritariamente a quello che è il suo mandato istituzionale( rilevare bisogni, 
pianificare processi assistenziali, avvalersi del personale di supporto, garantire il risultato)? 
v Quali e quante risorse professionali devono essere messe in campo per un’assistenza di 
qualità? 
v Quali e quante risorse professionali devono essere mese in campo affinché i cittadini 
possano avere un’efficace risposta al loro bisogno d’assistenza infermieristica? 
Verbania 28 settembre 2010                                                         La segreteria migepo%20oss.pdf

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