Contro tutte le violenze padronali e
di Stato
Quello che
sta attuando il governo centrale, regionale e la “compagine padronale” la
chiamano austerità, ma è “macelleria sociale”, attuata a senso unico: contro la
classe lavoratrice, con licenziamenti, aumento dello sfruttamento, riduzione
dei salari e pensioni, delle sue conquiste, tagli dei servizi sociali. Tutto
questo mentre si salvaguardano i privilegi dei politici e i profitti dei
padroni.
E’
scandaloso e barbarico quello che sta avvenendo nella
sanità, in particolare in questo momento al San Raffaele di Milano dove “padron
Rotelli”, avendo acquisito il controllo dell’ospedale, con prepotenza inaudita,
per meglio lucrare sulla salute pubblica, licenzia 244 dipendenti e azzera
tutti gli accordi e contratti precedentemente sottoscritti.
Che colpa ne
hanno i lavoratori della gestione precedente del “padre padrone” Don Varzè che
ha depredato in modo forsennato il patrimonio aziendale, godendo della
copertura del “celeste governatore ciellino”. I lavoratori del San Raffaele
hanno solo il merito di aver mantenuto l’eccellenza del servizio, malgrado una
gestione scandalosa.
Se dovesse passare
questa linea di attacco devastante ben presto si aprirebbe una voragine di attacchi a catena contro i lavoratori del
settore sanitario e contro l’utenza del servizio pubblico. Già sono sotto
attacco: vedi dipendenti a contratto a termine ai quali non viene rinnovato il
contratto negli ospedali, vedi riduzioni salariali ai quali sono sottoposti i
lavoratori del settore.
Scandaloso
e barbarico è
l’attacco della Fiat che licenzia per rappresaglia 19 lavoratori nello
stabilimento di Pomigliano , come risposta alla sentenza del tribunale che la
obbliga ad assumere 19 lavoratori
discriminati.
Questo è un
attacco ai più elementari diritti dei lavoratori. Non possiamo far passare
questi ricatti terroristici utilizzati dal responsabile Fiat Marchionne, punta
avanzata dell’attacco padronale.
Scandaloso
e barbarico è il violento attacco contro i lavoratori, in
maggioranza immigrati, per essersi ribellati e scesi in sciopero contro lo
sfruttamento bestiale e per il rispetto
del contratto da parte delle cosiddette cooperative al servizio del polo
logistico dell’Ikea di Piacenza. Sono stati massacrati dal pesante
intervento delle forze di polizia e dei carabinieri a sostegno degli interessi
dalla casa madre: l’Ikea.
L’Ikea ha tutta la responsabilità della
gestione dei suoi appalti. Tutti gli appalti, per la maggioranza sotto
il controllo mafioso, debbono essere aboliti e i lavoratori assunti per le
stesse funzioni dall’aziende committenti.
Tutta la nostra solidarietà ai
lavoratori colpiti dalla repressione padronale e di Stato.
Uniamo le lotte, lasciamo finalmente
sfogare la nostra rabbia. Se non ora quando?
Documento approvato a Reggio Emilia
il 4 novembre dal CND (Comitato
Nazionale dei Delegati) dell’Unione Sindacale Italiana (USI – AIT)
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